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La moda (e i colori) nella storia dell’arte

Ma avete mai fatto caso ai vestiti nei quadri? E i tessuti e i colori che andavano di moda (e che vanno ancora)!
E quanto vengano ancora usati questi stessi accostamenti cromatici nella fotografiagrafica, moda e cinema.

Guardare l’arte così ci fa capire quanto i pittori dell’epoca fossero avanti e moderni.

Questo brevissimo estratto viene dalla Galleria degli Uffizi di Firenze. 

Dalle veste verde salvia del Cimabue, il glicine di Cimabue,  il blu notte di Giotto, il blu Prussia di Filippo Lippi, l’azzurro del Rosso Fiorentino, al rosso pompeiano di Botticelli,  allo scarlatto di Leonardo, a quello amaranto di Raffaello, per passare alle pellicce, al broccato, la seta. Si può dire che i pittori scegliessero la moda adeguata ai personaggi che l’avrebbero indossata. Osservare i quadri notando le fatture dei diversi tessuti e soprattutto l’associazione dei colori, continua a sorprenderci per gusto e modernità.

Da notare la rappresentazione di scene bibliche o mitologiche; gli abiti indossati (come le architetture dove erano ambientati) appartenevano alla loro epoca, come se la narrazione trascendesse il tempo e lo spazio. Questo avveniva sia poiché i pittori specie nel medioevo, non erano ancora in grado di storicizzare e ricostruire un ambientazione storica diversa dalla loro, ma anche perché il messaggio, soprattutto religioso, veniva in questo modo reso universale ed attualizzato.

Nel medioevo non era semplice né tantomeno economico, replicare tutti i colori conosciuti a noi oggi, eppure fin da allora con Cimabue e Giotto non si lesinava né di inventiva né di creatività nel trovare colori fino ad oggi cosi attuali, da sembrare l’ultima moda della Pantone. E seppure secoli prima del cerchio di Itten (la ruota cromatica), le associazioni tra colori complementari opposti sembravano perfette, basate principalmente sull’intuizione e la sapiente composizione dei pittori.

Guardare in questo modo l’arte non è solo un’interminabile fonte culturale, ma una continua ispirazione per le arti visive di oggi. Come fotografa, trovo imprescindibile la conoscenza dell’arte sia per l’ispirazione iconografica che di iconologia, al fine di riempire le fotografie sempre più di significato visivo. Le regole della composizione pittorica, fotografica e visuale non sono cambiate come la scelta degli accostamenti cromatici, che restano così un utilissimo mezzo per tutte le arti visive.

 

 

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